Arblin Kaba (15-3-1, 2KO) affronterà il pugile più solido e completo della sua carriera: condividerà il ring con Sandor Martin (40-3-0, 13KO), numero 1 nella classifica WBC dei pesi superleggeri, uno dei fighter più solidi nel contesto internazionale. Kaba, italo-albanese da anni residente a Bologna e allenato dai maestri Paolo e Olmo Pesci della Boxe Le Torri, è stato campione italiano dei pesi superleggeri e attualmente detiene la cintura WBC Mediterraneo della stessa categoria. Per Kaba, la sfida con Sandor Martin è l’occasione della vita: partire da underdog e battere uno dei migliori al mondo potrebbe cambiargli la vita.
Il match Sandor Martin vs Arblin Kaba si svolgerà nell’ambito del trofeo “Memorial Matteo Del Grosso - V edizione” sabato 15 luglio, presso il Teatro Il Maggiore di Verbania, organizzato da Opi Since 82 e Boxe Verbania, con il supporto della Città di Verbania. La manifestazione verrà trasmessa in diretta streaming sul sito web del quotidiano La Repubblica. Nella card combatteranno anche i pugili Ivan Zucco, Giovanni Sarchioto e Francesco Grandelli.
I biglietti per il “Memorial Matteo Del Grosso” sono in vendita su TicketGate al prezzo di 20,00€ e 30,00€.
Come ti senti? Come hai affrontato la preparazione tecnica e atletica in questo training camp?
“Mi sento benissimo. La preparazione sta andando alla grande, forse è la migliore che ho fatto finora. Con il mio coach, Olmo, abbiamo cercato di trovare delle strategie per affrontare Sandor. Non è il classico pugile con cui scambi alla corta. Lui sa boxare di rimessa, è elusivo, è tecnico e pulito e tira colpi da traiettorie pazzesche. Insomma, non mi butterò subito nella mischia, sarebbe irrazionale”
Sembri molto entusiasta di questo match.
“Per me è un onore, sono gasatissimo. Affrontare avversari come Sandor è il motivo per cui faccio boxe. Al di là del verdetto, per me è fare pugilato significa misurarsi sempre con gente più forte di me. Quando affronti un pugile come lui sai che sei sfavorito ma darai il massimo per superare il limite.”
Come è nato questo incontro e soprattutto cosa hai pensato appena ti è stata fatta la proposta di combattere con Sandor Martin?
“Mi allaccio alla domanda di prima. Ero fermo da dicembre, pochi stimoli, pochi match all’orizzonte. Addirittura stavo riducendo gli allenamenti in palestra perché mi mancavano gli stimoli. Il titolo italiano dei superleggeri è bloccato e nessuno, in Italia, vuole affrontare match seri e rischiosi, ci evitiamo tutti. Poi Alessandro Cherchi ci ha proposto l’incontro sono andato subito su di giri, è stato il motivo per riprendere ad allenarmi al massimo. Dopo venti match non voglio più combattere contro dei mestieranti. Piuttosto preferisco fare sparring in palestra. Invece, con la motivazione di affrontare uno dei pugili più forti al mondo, come fai a non avere voglia di allenarti come un pazzo?”
Sei consapevole che una vittoria potrebbe cambiarti la vita? È un pensiero che visualizzi per darti ancora più motivazione, oppure non ci pensi affatto?
“Sì, sono occasioni da prendere al volo. Non sogno, resto coi piedi per terra. Chiaramente ogni tanto, magari quando sono preso bene, la mia fantasia mi stuzzica e immagino cosa succederebbe se dovessi vincere. Inoltre credo che a prescindere dal verdetto, se dovessi disputare un match di cuore, solido, sono sicuro che riceverei altre offerte interessanti, ma soprattutto ne uscirei fortificato io come atleta”
Tu e il tuo team, la palestra Le Torri in generale, sembrate molto uniti. Pensi che avere il supporto della tua città adottiva, Bologna, ti caricherà ancora di più?
“Stiamo cercando di capire se riusciamo a portare un po’ di gente a sostenermi, Verbania da Bolo non è lontana e mi piacerebbe avere del tifo. Siamo una famiglia veramente. Da quando sono entrato in Boxe Le Torri si è creato un legame potente. Siamo tutti molto vicini, ci sosteniamo in tutto, abbiamo un legame totale. Ci capiamo al volo, sappiamo come motivarci a vicenda. Sono stato fortunato ad aver trovato la Boxe Le Torri!”
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