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Ivan Zucco, tra il ritorno a Verbania e uno sguardo verso nuove sfide

Un ritorno a casa, più di un anno dopo la conquista della cintura WBC International contro Marko Nikolic. Ivan Zucco (17-0, 14KO) ritrova la sua Verbania per un test match contro Baptiste Castegnaro (12-24-0, 6KO), sei riprese nei pesi supermedi. Un incontro di interludio in attesa di nuovi matchmaking di spessore, ma allo stesso tempo un modo per restare attivo e flettere i muscoli all’interno della divisione al limite dei 76.2 chilogrammi.


Il match Ivan Zucco vs Baptiste Castegnaro si svolgerà nell’ambito del trofeo “Memorial Matteo Del Grosso - V edizione” organizzato da Opi Since 82 e Boxe Verbania, con il supporto della Città di Verbania. La manifestazione verrà trasmessa in diretta streaming sul sito web del quotidiano La Repubblica. Nella card combatteranno anche i pugili Sandor Martin, Giovanni Sarchioto e Francesco Grandelli.


I biglietti per il “Memorial Matteo Del Grosso” sono in vendita su TicketGate al prezzo di 20,00€ e 30,00€.



Come cambia la preparazione quando si affronta un match di sei riprese?

“Resta la stessa ma diminuisce il volume. Invece di fare dieci scatti sugli 800 metri, ne faccio sei. Invece di dieci, dodici round di sparring, mi limito a farne sei-otto fatte bene”


Quanto è importante contare su un solido supporto da parte della tua città, Verbania?

“Son molto contento. Non pensavo di tornare a Verbania dopo Brown e dopo Nikolic, ma è bello poter combattere tra le mura amiche. Mi piace essere di Verbania, sono fiero delle mie radici e dei legami che ho creato, anche se la mia carriera sta prendendo una piega più di alto profilo resto fermamente attaccato a questa città. Sabato 15 voglio regalare un grande spettacolo alla mia gente!”


Castegnaro ha sul suo record incontri contro pugili di vertice come Zach Parker e Joshua Buatsi, che lo hanno entrambi fermato prima del limite. Ambisci a portare a casa lo stesso risultato?

“Certamente. Nessuno può dire con certezza che vincerà per ko, ma è quello il mio obiettivo. Vedrò come impronta Castegnaro il match, son pronto a fare sia il picchiatore che il tecnico”.


Su cosa ti senti migliorato, rispetto al match con Brown?

“Aver portato a casa dieci riprese ad alto livello mi è servito. A livello mentale e fisico ho retto per tutte le dieci riprese, giravo bene, schivavo ed entravo duramente. Brown è stato un avversario di livello e mi è servito per capire che posso competere ai vertici più alti del pugilato internazionale”.


Il match con Castegnaro è comunque un incontro di interludio. Cosa prova un pugile, da un punto di vista mentale, nel restare in attesa di una nuova opportunità più grande?

“Per me non esiste avere un incontro in programma e pensare già al dopo. Valuto match dopo match, ogni incontro lo considero come fosse un mondiale. Si chiama Castegnaro il mio avversario, ma nella mia testa potrebbe essere Canelo. Mai sottovalutare nessuno, non è una partitella a calcetto tra amici, saliamo sul ring per farci male. Poi è chiaro che questo incontro è un interludio per restare attivo, ma non sto pensando a cosa potrebbe esserci per me in futuro”.


A marzo hai detto che saresti andato negli USA per fare un’esperienza diversa. Resta un obiettivo oppure hai altri progetti?

“Ormai non è un obiettivo, devo semplicemente programmare quando andarci. Andrò negli States quando arriverà la giusta proposta per un nuovo match. Mi piacerebbe andare a Las Vegas o Los Angeles, c’è un’alta concentrazione di talenti e di palestre. Per i match impegnativi ci vuole tecnica e sparring perché come preparazione atletica sono messo bene, non mi serve migliorare nello specifico. Ma si sa che negli USA il tasso tecnico è più alto. Credo che un’esperienza all’estero serva tanto: confrontarsi con un ambiente differente, vedere come lavorano i pugili di altre nazioni. Se vuoi fare un salto di qualità, devi spiccare il volo e uscire dal nido!”

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