Venerdì 29 luglio, presso lo Stadio Comunale Marcello Torre di Pagani, si disputerà l’incontro valevole per il vacante Titolo Italiano dei pesi Supergallo tra Vincenzo La Femina (10-0-0) e Marco Scalia (11-8-0).
La Pagani Boxing Night, organizzata dalla OPI Since ’82 in sinergia con la Thunder Boxing Club e con il patrocinio del comune di Pagani, sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube della Federazione Pugilistica Italiana. I biglietti sono in vendita al costo di 15€ per la tribuna, 25€ per bordoring: si possono prenotare contattando su Instagram la palestra Thunder Boxing Club e saranno disponibili al botteghino la sera dell'evento.
Marco Scalia è fiorentino, ha 39 anni e questa è la sua prima sfida con una cintura. Ha messo a segno due vittorie negli ultimi due incontri e vuole portare sul ring di Pagani tutta l’esperienza maturata in dieci anni di carriera agonistica.
Come stai, mentalmente e fisicamente?
“Sto bene, mentalmente sono una bomba. Soffro il caldo come tutti ma si sa che è così d’estate. Mi sto un po’ scannando per fare il peso ma comunque ho tutto sotto controllo, non ci saranno brutte sorprese.”
Come è andato il training camp?
“Bene. Io son sempre in movimento, faccio l’operatore ecologico e ogni pomeriggio vado in palestra alla Sempre Avanti di Firenze, è la mia seconda casa ormai, passo più tempo lì che nel letto praticamente. Massimo Aresti è il mio preparatore atletico e abbiamo impostato una programmazione per affrontare al meglio le dieci riprese da un punto di vista cardiovascolare. Col maestro Cristiano Mazzoni abbiamo messo a punto diverse strategie a seconda di come si metterà il match sul ring. Alla fine ho fatto due match in pochi mesi e quindi mi sento davvero bene, abbiamo implementato alcune sfumature che serviranno a darmi un’arma in più contro La Femina”.
Conosci Vincenzo La Femina? Cosa ne pensi di lui, come pugile?
“Lo conosco, è bravissimo, ha una grande varietà dei colpi, è fantasioso, sa gestire il match. Sono orgoglioso di condividere il ring con lui anche perché mi sembra davvero un bravo ragazzo, dedicato al massimo al suo obiettivo di crescere come pugile. Penso che sia un pugile a tutto tondo.”
Che match ti aspetti? Una battaglia o un incontro altamente tecnico?
“Son brevilineo, mi piace stare addosso e pressare, battagliare, però amo anche la boxe di rimessa e anche La Femina mi è sembrato un pugile che all’occorrenza sa stare alla corta distanza pur prediligendo la grande tecnica. E’ un titolo, ce lo vogliamo giocare, vedremo un grande match. Per me è un po’ un’ultima spiaggia, per Vincenzo è invece un trampolino. Siamo entrambi coinvolti pienamente nel match!”
Che effetto ti fa competere a 39 anni, per la prima volta nella tua carriera, per un titolo italiano?
“È una soddisfazione immensa. Io giocoforza nel mio piccolo ho già vinto. Poi ovviamente non sto andando a fare né l’agnello sacrificale né la comparsa, vado per vincere perché son convinto dei miei mezzi. Ripenso ai miei incontri, come quello con Alessio Lorusso. Se ci ricombatto dieci volte ce ne perdo dodici contro Lorusso, ma quella sera non c’era verso che mi potesse battere, lo aggredii dalla prima all’ultima ripresa, sfoderai un incontro perfetto. Sicché ecco, tutto può succedere nella boxe.”
Cosa ti ha spinto a tornare a combattere dopo un periodo di inattività lungo quasi tre anni? C’è una motivazione particolare?
“Son stato fermo diverso tempo dopo la sconfitta con Lusci, un verdetto discutibile. Un bel match, combattuto e tutto, ma credo che avrei meritato la vittoria. Al netto dell’episodio, ho l’ossessione di competere per un titolo, penso di essermelo meritato. Mi ha sempre spinto quello. È bello quando ti danno merito per i sacrifici che fai, per la vita dura del pugile, ma vorrei essere campione per davvero per una volta. Poi vada come vada. Io nel mio piccolo ho già vinto. Anche se dovesse andare male resterò comunque il secondo peso supergallo d’Italia!”
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